TERRE RARE. COSA SONO E A COSA SERVONO?
Le “terre rare” sono 17 elementi (scandio, ittrio e i 15 lantanoidi) scoperte tra il 1700 e il 1800. La loro criticità attiene alla loro estrazione complicata e costosa, in quanto sono presenti in bassa concetrazione nei minerali che li contengono.
Inoltre il processo di estrazione prevede l'utilizzo di acidi molto dannosi per l'ambiente, e la relativa produzione di rifiuti tossici. Tali materie trovano impiego in tanti ambiti produttivi: auto elettriche e ibride (produzioni di batterie), nell'industria hi-tech, tecnologie verdi, negli schermi televisivi e nei monitor dei PC, nei PDA, nei laser, nelle fibre ottiche, nei superconduttori, nei magneti, nei convertitori catalitici, nelle lampade fluorescenti, nella refrigerazione magnetica, nelle turbine eoliche, nel settore militare.
Inoltre il processo di estrazione prevede l'utilizzo di acidi molto dannosi per l'ambiente, e la relativa produzione di rifiuti tossici. Tali materie trovano impiego in tanti ambiti produttivi: auto elettriche e ibride (produzioni di batterie), nell'industria hi-tech, tecnologie verdi, negli schermi televisivi e nei monitor dei PC, nei PDA, nei laser, nelle fibre ottiche, nei superconduttori, nei magneti, nei convertitori catalitici, nelle lampade fluorescenti, nella refrigerazione magnetica, nelle turbine eoliche, nel settore militare.
Le "terre rare" solo di recente sono assurte agli onori della cronaca, ovvero da quando il mondo si accorto che il 97% della produzione è in mani cinesi e che la Cina ha cominciato a imporre quote e dazi all'esportazione di terre rare e a minacciarne perfino il blocco. Mentre per il momento il blocco alle esportazioni è stato limitato ai minerali di origine delle terre rare e non agli ossidi, la diminuzione delle quote è stata comunque marcata soprattutto nel 2010 che ha visto una riduzione del 37% fissando la soglia a 30.000 tonnellate anche se nel 2011 indicano una stabilizzazione. Ciò però non ha impedito un fortissimo aumento dei prezzi, una tonnellata di terre rare costava in media a luglio 2010 14.405 dollari (10000 €) circa, mentre a gennaio 2011 il prezzo di riferimento è aumentato fino a 109.036 dollari (circa 70.000€).
grafico prezzi di alcuni degli elementi "terre rare" |
La Cina come sappiamo divora enormi quantità di materie prime e quindi tende a mantenere questi materiali strategici disponibili per i produttori nazionali, altra motivazione è che tali miniere come già detto in precedenza hanno alti costi ambientali, e la Cina comincia ad essere più sensibili all'argomento, ma la tesi più realistica è che la Cina sta spostando la produzione verso settori di maggiore intensità tecnologica, quindi tende ad incoraggiare le imprese straniere ad alta tecnologia a spostare la produzione sul proprio territorio, in vista di acquisizione dei loro brevetti.
La guerra per le risorse è già cominciata e sta cambiando il mondo, resta da vedere quanta sostenibilità, sociale ambientale e politica ci sarà da questa rivoluzione tecnologica che evidentemente è nelle mani di governi non proprio democratici e di multinazionali potenti come Stati. Una new economy che si basa su risorse rare e difficilmente accessibili, e una old economy che si alimenta di materie prime in fase di esaurimento. Mi chiedo... dove stiamo andando?!|
(Fonte dati e rapporto Istituto Nazionale Commercio Estero)).
B.MARANIELLO
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