Non si può avere prosperità mortificando il risparmio.
Non si può rinforzare il debole, indebolendo il forte.
Non si può far crescere la fratellanza stimolando l'odio di classe.
Non si può aiutare chi guadagna uno stipendio, molestando chi glielo paga.
Non si può aiutare il povero, distruggendo il ricco.
Non si può creare una vera sicurezza con denaro prestato.
Non si possono evitare difficoltà spendendo di più di quello che si guadagna.
Non si possono formare carattere e valore, togliendo all'uomo l'iniziativa, la libertà e l'indipendenza.
Non si possono aiutare gli uomini per sempre, facendo per loro ciò che devono e possono fare da soli.
(Abraham Lincoln)

venerdì 7 giugno 2013

FINANZA COMPORTAMENTALE- POSSIBILI SOLUZIONI SECONDA PARTE

Continuiamo il nostro viaggio nella finanza comportamentale parlando di altri tipi di errori partendo dagli errori di preferenza e dagli errori di cornice.
Questa tipologia di errori sono quelli che si fanno in quanto il cervello tende a valutare i guadagni e le perdite rispetto ad un determinato punto di riferimento; i risparmiatori tendono, dunque, a prendere decisioni in base a variazioni di ricchezza e non tanto in base a livelli assoluti. Tale meccanismo mentale porta ad avere un atteggiamento nei confronti del rischio che varia a seconda che si stiano valutando guadagni o perdite potenziali.

Gli studi, tra gli altri degli psicologi Daniel Kahneman e Amost tversky nobel per l'economia nel 2002, hanno dimostrato che il dispiacere che proviamo in caso di perdita e' pari a circa due volte e mezzo rispetto alla soddisfazione che ci da un guadagno di eguale ammontare( insomma una perdita di 500 euro provoca un dispiacere molto piu' forte della soddisfazione derivante da un guadagno di 500 euro....perbacco se non e' vero!!!). Lo stesso atteggiamento lo si ha nei confronti del rischio che puo' variare  se in precedenza si abbia subito una perdita o incassato un guadagno; nel primo caso ,si potrebbe essere piu' cauti, essendo gia' in perdita al fine di evitarne un altra; mentre un guadagno pregresso potrebbe portare ad aumentare l'esposizione del rischio.
Il condizionale e' d'obbligo in quanto l'avversione alla perdita certa potrebbe invece portare ad un atteggiamento piu' propenso al rischio al fine di tornare in pareggio recuperando la perdita precedente;questo meccanismo e' il cosidetto "effetto di disposizione", secondo il quale gli individui tendono a chiudere troppo presto le posizioni vincenti e a lasciare invece correre le perdite.
Continueremo i nostri approfondimenti la possima settimana.
Buon week-end a tutti i nostri lettori.

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