Finiamo il percorso cominciato un mesetto fa con il tema della finanza comportamentale, parlando del principio della diversificazione e del supporto del Consulente Finanziario Indipendente.
La diversificazione e' un principio di investimento che potrebbe permettere di contenere i rischi anche quando si considerano attivita' di per se' rischiose. Tuttavia assistiamo a fenomeni alquanto strani in materia di diversificazione e cioe' che i mercati azionari sono tendenzialmente sottopesati rispetto a quanto si dovrebbe fare applicando la teoria classica di portafoglio e che gli investimenti azionari sono concentrati in pochi titoli; inoltre c'e' la tendenza a preferire gli investimenti in ambito domestico.
Negli ultimi anni un fattore che ha notevolmente condizionato l'aspetto diversificazione e' stato il trading; vi sono diverse spiegazioni concorrenti per l'eccessivo trading degli investitori, ma la "ricerca di emozioni" e' la causa dominante. Il trading attivo richiede informazioni, conoscenza e competenza, ma i risultati delle decisioni sono sempre pesantemente influenzati da fattori non prevedibili, cioe' casuali; gli errori comportamentali non agiscono solo nel senso di indurre un trading eccessivo, ma spingono anche ad attuarlo in modo non ottimale.E' il caso dell'effetto di disposizione, che induce ad anticipare il realizzo delle posizioni in utile, posticipando quelle delle perdite.
Le correzioni degli errori comportamentali( debiasing) sono difficili da seguire ed e', spesso necessario l'intervento di una persona esterna, come ad esempio il consulente finanziario indipendente che grazie alle sue competenze puo' aiutare l'investitore ad agire in modo piu' razionale per raggiungere i suoi obiettivi.
Il consulente finanziario indipendente dovrebbe avere un ruolo simile a quello del medico di famiglia; non basta infatti prospettare al cliente la soluzione ottimale se si sa che alle prime turbolenze verranno abbandonate le strategie per paura e panico;occorre stabilire un rapporto basato da un mix di educazione finanziaria e regole ben strutturate. L'educazione finanziaria aiuta ad innalzare il grado di alfabetizzazione finanziaria; essa aiuta a comprendere il valore del denaro, il ruolo del risparmio e l'importanza dell'investimento; a volte tale problema non e' nemmeno percepito ed accade soprattutto perche' gli investitori faticano a comprendere i reali benefici di una migliore comprensione dei fenomeni finanziari.
Il problema della bassa cultura finanziaria potrebbe essere risolto se ci si affidasse a consulenti capaci , professionali e competenti; tuttavia il ricorso a tali figure professionali risulta, specialmente in Italia e maggiormente al Sud, ancora molto limitato.
Un bravo consulente puo' fornire un aiuto fondamentale per evitare gli errori nel processo di investimento; un consulente deve saper individuare gli errori che possono intaccare il futuro benessere del cliente; sicuramente un bravo consulente indipendente slegato da conflitti di interesse( che hanno la maggior parte degli operatori finanziari come bancari, postali e promotori) e' l'unico soggetto "esterno" che puo' aiutare l'investitore in questa giungla chiamata "FINANZA".
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