Non si può avere prosperità mortificando il risparmio.
Non si può rinforzare il debole, indebolendo il forte.
Non si può far crescere la fratellanza stimolando l'odio di classe.
Non si può aiutare chi guadagna uno stipendio, molestando chi glielo paga.
Non si può aiutare il povero, distruggendo il ricco.
Non si può creare una vera sicurezza con denaro prestato.
Non si possono evitare difficoltà spendendo di più di quello che si guadagna.
Non si possono formare carattere e valore, togliendo all'uomo l'iniziativa, la libertà e l'indipendenza.
Non si possono aiutare gli uomini per sempre, facendo per loro ciò che devono e possono fare da soli.
(Abraham Lincoln)

mercoledì 19 giugno 2013

FINANZA COMPORTAMENTALE- POSSIBILI SOLUZIONI TERZA PARTE

Oggi parliamo della percezione del rischio.
In finanza e' un assunto il fatto che le decisioni di investimento debbano basarsi sulla valutazione del rischio degli investimenti e sulla disponibilita' degli investitori ad assumere rischi; quest'ultimi sono tipicamente definiti come la "volatilita' dei rendimenti attesi".
L'atteggiamento verso il rischio non e' definito a priori, ma dipende dalla situazione che si sta esaminando, poiche' prevalgono propensioni diverse a seconda che l'investitore abbia a che fare con utili e perdite.

 L'impatto delle perdite sulla soddisfazione e sul benessere e' nettamente maggiore di quello dei guadagni.
Tale asimmetria valutativa suggerisce che le persone sono piu' propense a percepire il rischio in termini di probabilita' e dimensione della perdita attesa, piuttosto che di volatilita' dei rendimenti.
E' significativo il fatto che le definizioni piu' ricorrenti non vedono mai il rischio come opportunita'.
L'atteggiamento del risparmiatore dipende dalle circostanze e dalle emozioni: generalmente dopo un periodo di rendimenti positivi la sua tolleranza apparira' maggiore che non dopo un periodo di rendimenti negativi; inoltre molto spesso si trascura la differenza tra il "prima" e il "dopo".
Il principio fondamentale in materia di finanza e' che la relazione tra rischio e rendimento deve essere positiva; i titoli che promettono un rendimento atteso piu' elevato comportano anche un rischio piu' elavato. Gli investitori pensano che le attivita' piu' redditizie possano avere un minore rischio perche' non hanno le idee chiare su cosa sia il rischio; molti associano il rischio principalmente ad un'eventualita' negativa ( non vedono il rischio come un'opportunita', bensi' come un pericolo) e quindi trovano innaturale aderire ad un principio che sostiene che un  attributo positivo ( il rendimento elevato) debba essere associato ad uno negativo ( il rischio elevato).....la finanza comportamentale ci dimostra che non e' cosi'.....alla prossima.

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