La nuova imposta di bollo inclusa nel decreto "Salva Italia" che il 31 dicembre prossimo chiederà ai risparmiatori l'1 per mille su tutti gli strumenti finanziari, ha già sollevato una marea di polemiche con in prima linea uno dei pochi gestori italiani indipendenti , Alberto Foà, che si sta battendo in una campagna senza precedenti per contrastare la "patrimoniale dei poveri" come lui stesso l'ha definita.
Secondo Foà ,ed e' anche il nostro pensiero, lo Stato avrebbe assunto una misura regressiva e distorsiva nei confronti dei piccoli risparmiatori a tutto vantaggio di Banche, Poste ed Assicurazioni.
Infatti lo 0,10% di prelevamento del patrimonio con tetto minimo di 34,20 euro e tetto massimo di 1.200 euro, penalizzerà i piccoli risparmiatori che detengono i loro capitali in titoli e fondi comuni di investimento, mentre saranno esenti coloro che avranno depositato le somme sui conti correnti oppure investiti in polizze rivalutabili.
E' qui che il gestore si sofferma svelando un giochino che le Banche e le compagnie assicurative potrebbero mettere in atto per i loro clienti piu' ricchi (quelli da private bankers per intenderci) --dato che l'imposta va pagata sui depositi amministrati al 31 dicembre, verra' proposto, ai piu' facoltosi clienti, il 28 dicembre un'operazione di prestito titoli con restituzione 3 gennaio mettendo nel frattempo il corrispettivo sul conto corrente--;ecco che chi avrebe dovuto pagare il massimo con un patrimonio per esempio di 3 milioni di euro, potra' limitare l'imposta a "ben" 34,20 euro. Alla faccia della proporzionalta'.....
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